Posted on sabato 3 gennaio 2009
Secondo indiscrezioni attendibili, Cialente sarebbe pronto ad imbarcare l’Udc. Pur di non naufragare, il Sindaco è pronto a tutto. Anche a subire poi le pressioni ed i ricattti dei micropartiti dotati di un consigliere per uno. L’inedita alleanza PD-Udc sarebbe poi replicata alla Provincia, per rinforzare il cordame della malandatissima zattera della Pezzopane.
I giochi sarebbero già stati fatti: il segretario Lorenzo Cesa avrebbe già incontrato, secondo i boatos, il sindaco Cialente, mentre pochi giorni fa si sarebbero riuniti i freschi uddiccini. Con Casini passerebbe di sicuro un consigliere del PD, Vincenzo Rivera. Un’operazione che non aumenta il consenso per il Sindaco, ma che allarga la "sua" maggioranza verso il centro. In quota Udc dovrebbe passare anche l’assessore Udeur alle Opere pubbliche Ermanno Lisi. Quindi il Sindaco potrebbe dare un assessore all’Udc lasciando semplicemente Lisi al suo posto.
Continua, intanto, il toto assessori. Con l’ingresso dell’Udc nella maggioranza sono prevedibili i malumori dell’ala sinistra della coalizione. Al posto degli assessori uscenti (sembra certo siano Di Cocco, Tarquini e Celi) dovrebbero entrare i socialisti (Fanfani), un rappresentante di Sinistra democratica (Masciocco) ed infine un esponente del variegato, mobile, incomprensibile “grande centro” (Corriere, Durante, Di Carlo o Arduini).
L’allargamento verso il centro impone una vittima sacrificale, il PD, che perderà almeno due assessori. Ma il Sindaco uscirà davvero rafforzato da questo gioco del domino? A noi pare di no. I partitini sosterranno Cialente così come la corda sostiene l’impiccato, pronti a stringere il nodo non appena sarà per loro opportuno e conveniente. Cialente si sta scavando la fossa da solo, e diverrà presto ostaggio di convenienze, personalismi, gruppi di potere che operano con logiche puramente proporzionali, nel quadro di accordi familistici che si svolgono senza riguardo alcuno per gli elettori.
I partitini si aggregano e si disgregano secondo contingente convenienza in coalizioni temporanee e litigiose, in grado comunque di esercitare un’influenza su esecutivi deboli e ricattabili fino a configurare situazioni di vero e proprio consociativismo.
Lealtà e rispetto nei confronti degli elettori avrebbero voluto che Cialente isolasse i professionisti della poltrona. Invece il Sindaco "che-non-c’è" tenta di accaparrarseli lanciando ciambelle di salvataggio. L’ansia di sopravvivere a tutti i costi porta a rimedi peggiori del male. Mala tempora currunt.
P.S.C.