Posted on mercoledì 6 ottobre 2010
Una storia all’italiana. Un Ospedale irrazionale ed obsoleto già nel progetto. Una realizzazione durata 30 anni. Un costo finale pari a nove volte il preventivato. Una struttura costosissima che non regge la scossa. Sono sei le persone finite sotto inchiesta per il filone del crollo dell’ospedale regionale "San Salvatore" all’Aquila individuate dalla Procura della Repubblica dell’Aquila. Altri sette indagati, tutti tecnici e componenti della commissione collaudo sono morti.
Gli avvisi di garanzia saranno notificati dai militari del Gruppo d’investigazione contro la criminalita’ organizzata della Guardia di Finanza dell’Aquila. Il reato ipotizzato e’ di concorso in disastro colposo. Si tratterebbe di tecnici, progettisti e collaudatori dell’opera la cui realizzazione e’ cominciata negli anni Settanta. Il terremoto del 6 aprile 2009 ha provocato il crollo di parti della struttura provocando gravi disagi ai malati ed ai molti feriti dal sisma, curati e medicati all’aperto nella prima energenza. Fra i presunti responsabili, prossimi iscritti nel registro degli indagati, progettisti e costruttori dell’edificio, costato 200 miliardi di vecchie lire, ovvero nove volte il preventivato, i cui lavori andarono avanti per 28 lunghi anni. Nonostante si tratti di una struttura recente e di soli due piani, l’Ospedale ha mostrato scarsa resistenza al terremoto e questo fa supporre irregolarità costruttive Alla notifica degli avvisi di garanzia si arriva dopo mesi di indagine, fatti di riscontri e perizie che avrebbero evidenziato carenze soprattutto nella struttura in cemento armato (carenza di staffatura, materiali scadenti, ecc.) di due ale dell’edificio in particolare.