Posted on domenica 28 agosto 2011
Corrado Ruggeri invita il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente a dimettersi. L’invito alle dimissioni arriva durante la Perdonanza, non a caso, attraverso una lettera aperta nella quale Ruggeri invita il sindaco a fare ad “emulare” Celestino V.
«In occasione dell’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio, momento culminante della 717^ Perdonanza, leggerai – come è compito di ogni Sindaco – la Bolla del Papa Santo Celestino V. L’Aquila e gli Aquilani sono molto legati a questo evento. Io, e tanti come me, ci aspettiamo che, a margine della lettura di uno dei documenti più preziosi e sacri della storia dell’uomo, tu legga una “bolla” di tua emanazione. Un altro scritto che parla di perdono, sicuramente molto meno importante rispetto a quella del Pontefice Santo, ma non per questo poco significativo. Un documento in cui perdoni tutti coloro che, in questi ultimi anni, ti hanno fatto arrabbiare. Da Berlusconi a Bertolaso, da Cicchetti a Fontana, da Chiodi a Romano, e tanti altri ancora. Non c’è migliore occasione di quella di domani, per connessione di argomenti. Potrai riappacificarti con tutti, amplificando l’immagine dell’Aquila come città della Pace, uno degli elementi più identificativi del Capoluogo d’Abruzzo. E, come fece Pietro Angelerio da Morrone pochi mesi dopo aver ricevuto le insegne pontificali nella nostra città, lascia il tuo ‘trono’. Fai anche tu ‘il gran rifiuto’. So benissimo che il personaggio che descrive Dante non è Papa Celestino. Ma è certo che quest’ultimo lasciò prima della morte il suo altissimo Ministero di Pontefice. Fai anche tu la stessa cosa. Dopo la lettura della tua “bolla del perdono”, leggi anche le tue dimissioni da Sindaco. Magari davanti alla Basilica di Collemaggio che, per una felice coincidenza, oltre che essere un luogo sacro per antonomasia, voluto da Pietro Angelerio, è anche di proprietà comunale».
«Lasciare anzitempo il tuo incarico da Sindaco, credimi, porterebbe il popolo aquilano a tributarti delle ovazioni molto simili – anche se non proprio uguali, vista l’eccezionalità di quell’evento – a quelle che 717 anni fa segnavano l’arrivo a Collemaggio di Pietro da Morrone, per diventare Papa Celestino V» conclude Ruggeri.