Posted on martedì 29 aprile 2014
Siamo alle solite. Sono cinque anni che la ricostruzione va avanti a signhiozzo. Sono quasi finiti i soldi, di nuovo, ed a fine giugno i cantieri rischiano il blocco. E le nuove ristrutturazioni, i cui progetti sono stati già approvati, non possono partire. Se non verranno trovate e impegnate subito altre risorse per coprire il fabbisogno almeno fino alla fine dell’anno, l’intera macchina della ricostruzione rischia la paralisi. I governi Monti e Letta hanno fatto quasi nulla per L’Aquila. Ora si spera in Renzi, ma la situazione generale della finanza pubblica non fa sperare in miracoli. “Il problema c’è” ha riconosciuto il sottosegretario Legnini, ieri all’Aquila: “Le risorse per garantire continuità almeno per qualche mese ci sono. Per il completamento dell’anno in corso abbiamo in mente di assegnare le risorse stanziate dalla legge di Stabilità e non ancora spese, circa 600 milioni di euro. Ma l’impegno del Governo è quello di trovare una soluzione più stabile”. Si pensa ad una legge delega per L’Aquila – ha detto Legnini – che garantisca un flusso di risorse stabile nel tempo. Se ne parla da cinque anni…che sia la volta buona?