Posted on lunedì 12 gennaio 2009
Per Maurizio Acerbo (PRC) adesso non si deve tornare alle urne. «Il centrodestra», dice Acerbo, «sa che la procedura è una farsa, ma non vede l’ora di andare al voto confidando di conquistare il Comune di Pescara dopo la Regione».
Acerbo è convinto che «in questo momento non vi sia alcun obbligo giuridico di votare a giugno per una nuova amministrazione comunale. La legge in vigore prevede dei precisi casi che determinano il ritorno alle urne. Non mi sembra che ci troviamo in una situazione di questo genere».
Ma Acerbo non risparmia le carambole di D’Alfonso: «trovo paradossale che il sindaco si autocertifichi un malanno "permanente" e che sulla base di questo presupposto alquanto fantasioso i cittadini pescaresi siano costretti a subire nuove elezioni. Fortunatamente il sindaco non è nelle condizioni di Eluana Englaro e, quindi, non ci sono elementi che giustifichino l’attivazione della procedura prevista dalla norma in caso di "impedimento permanente". E’ evidente che mancano i presupposti dell’art.53 del Testo Unico e solo i furbi o i disinformati possono far finta che non sia così». Per Acerbo, quindi, «la procedura più corretta in questa situazione è quella che vede il vicesindaco assumere le sue funzioni e il Comune proseguire la consiliatura fino alla "guarigione" del sindaco, come prevede il comma 2 dell’articolo 53 in caso di "impedimento temporaneo"».