Posted on mercoledì 29 giugno 2011
Si definiscono i contorni dell’ulteriore mazzata sulle famiglie italiane imposta dall’Unione Europea. Un’Unione dominata da una visione monetarista senza alcun riguardo ai problemi sociali, alla povertà dilagante, alla disoccupazione dei giovani senza speranza. Ma la politica è debole, e gli stati membri ormai sono proni agli interessi di banche, banchieri, alta finanza e sono messi sotto scacco dai grandi speculatori (gli “hedge fund”), vera piaga dell’economia mondiale, che nessuno governo ha voluto o potuto regolamentare. Anche perché gli “hedge fund” sono azionisti delle famose agenzie di “rating” che possono mettere in ginocchio gli Stati sovrani con le loro valutazioni di affidabilità del debito, valutazioni che appaiono sempre più politiche.
Ma questo è il mondo storto in cui viviamo, un mondo dove prosperano grandi speculatori e venditori di immondizia finanziaria, i quali generano le crisi che noi paghiamo (ed in soldoni ogni crisi significa un immenso trasferimento di ricchezza dalle classi deboli alla grande finanza, ed il risultato è un mondo sempre più diseguale dove i ricchi si arricchiscono ed i poveri si impoveriscono). Fino a quando l’Unione Europea sarà schiava – o complice? – di questi meccanismi? Atene è stata messa a ferro e fuoco, in questi giorni, perché la gente non ne può più di BCE, FMI, WTO e delle grandi corporazioni di interessi che predicano sacrifici, sacrifici, sacrifici, per tutti ma non per loro. Atene prefigura ciò che accadrà a Lisbona, Dublino, Parigi e Roma? Staremo a vedere, ed intanto ecco la nuova mazzata. Consolatevi: sarà mazzata per tutti gli europei, non solo per gli italiani.
La manovra avrà un’entità complessiva di 47 miliardi. Così, con il passare delle ore, i confini del provvedimento, messo a punto dai tecnici dell’Economia e ieri al centro dell’infuocato vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli, hanno cominciato a delinearsi con più chiarezza. Gli interventi maggiori sono su 2013 e 2014 – a ridosso delle elezioni – sarebbero i più corposi. Saranno colpiti i lavoratori dipendenti, soprattutto quelli pubblici, le pensioni e ci sarà un ritorno dei ticket sanitari. Questi ultimi scatteranno dal primo gennaio 2012 per le prestazioni specialistiche ambulatoriali (10 euro). Pagheranno 25 euro i codici bianchi (i casi non gravi) del pronto soccorso. Nella bozza ci sono anche liberalizzazioni delle professioni, privatizzazione della Croce rossa, alleggerimento del patto di stabilità interno per i comuni virtuosi, tagli su scuola e sanità. Ora i ministri e i rappresentanti della maggioranza avranno 48 ore di tempo per suggerire eventuali modifiche. Ulteriori novità potrebbero arrivare sul fronte fiscale (nella bozza manca ogni riferimento) sia sugli annunciati tagli alla politica. Non è ancora noto se l’ipotizzato aumento delle aliquote Iva più alte (all’11 e 21%) venga ricompreso tra le coperture restando disponibile anche per la successiva riforma fiscale per la quale verrebbe presentata solo una richiesta di delega, non i contenuti. Non ci sarà ovviamente il taglio delle tasse….gli “hedge fund” non lo permettono…
E.T.