Posted on lunedì 11 agosto 2008
" Nonostante l’imposizione della misura cautelare di massimo rigore – si afferma nell’ordinanza del Gip che impone gli arresti domiciliari -, numerose iniziative, anche ad opera di familiari ed altri soggetti che hanno avuto accesso nelle strutture di detenzione, hanno consentito di superare il divieto dicomunicazione con gli altri indagati, al punto da determinare persino il rilascio di interviste e dichiarazioni degli indagati apparse sulla stampa sia pure attraverso interposte persone, essendo in tal senso emblematici i riferimenti oggettivi indicati sotto tale aspetto dalla pubblica accusa nell’istanza di sostituzione.
Numerosi elementi, dunque, consentono di ritenere perdurante il pericolo di commissione di ulteriori atti nell’interesse del sodalizio criminoso, non solo in funzione meramente difensiva ma anche allo scopo di portare ad ulteriore compimento le condotte delittuose loro ascritte attraverso operazioni di definitiva sistemazione, anche con la complicita’ di terzi, dei proventi illeciti ad essi derivati ovvero di rinnovato ricorso al sistema della diffusa illegalita’ che ha connotato la struttura associativa organizzata dagli indagati".