Posted on domenica 31 maggio 2009
Negli atri degli alberghi sulla costa è apparso il seguente cartello, scritto in stretto burocratese, e che traduciamo per le persone normali: "Chi possiede case dichiarate agibili (A) inserite nell’elenco delle verifiche effettuate entro il 3 giugno,deve tassativamente lasciare gli alberghi. Eventuali abusi saranno segnalati alle autorità giudiziarie". Una analoga comunicazione è stata data agli attendati: entro 15gg. dalla pubblicazione degli elenchi A devono rientrare a casa.
Senza se e senza ma. L’atteggiamento delle autorita’ nei confronti degli sfollati è schizofrenico: da un lato promesse di crociere e di ogni ben di Dio, dall’altro minacce di denunce. I ‘fratelli aquilani’ non sono più tali neanche per gli albergatori della costa: la stagione inizia, gli sfollati sono stati una manna per i mesi morti di aprile e maggio, ma ora puzzano come il pesce e bisogna liberarsene. Arrivano i tedeschi.
Ora mi chiedo alcune cose, a parte la paura di nuove scosse, che pure continuano. Si e’ passati dal ‘chi vuole’ tornare a casa al ‘si deve’. Un principio giusto, per carità. Se non saremo un pò costretti, nessuno tornerà all’Aquila e quindi si adopeerà per riavviare l’economia della città.
Tra questi è il sottoscritto. La mia casa è A, e già da un mese (leggasi un mese) ho chiesto il riallaccio del GAS. Ma nessuno mi fa sapere niente. Stessa sorte per molti altri: in molte delle case dichiarate agibili, seppure i residenti volessero tornarci, non sono state riattivate neanche le utenze domestiche.
Insomma si mettano d’accordo: se dobbiamo lasciare alberghi e tende, mettano prima il GAS. Ovviamente restano incomprensibili i motivi per i quali sia necessario fare le prove di pressione e cambiare il contatore alle case A. E’ tutto un magna magna.
Postilla: molti proprietari di case B vorrebbero pure loro rientrare. Ma qua la notte si fa nera. Si deve aspettare l’ordinanza, che disciplina i lavori, che si devono fare sotto la direzione di un tecnico, che qua, che là…Magna magna come sopra. Dobbiamo pagare tecnici e quant’altro per rientrare a casa nostra, che non ha nulla di rotto a parte qualche piccola crepa senza significato.
Questa è l’Italia. Ieri ci hanno chiesto pure di andare a votare….ma per piacere…..
P.S.C.
sono nelle tue stesse condizioni….sono in un hotel, sò in via “ufficiosa” che la mia casa è stata dichiarata A,però non è stata ancora pubblicata sulle liste che possono essere visionate sul sito del comune; e i prorpietari dell’hotel come poi tutti quelli che ci circondano,compresi i nostri cari compaesani,ci stanno facendo delle pressioni psicologiche per mandarci via….vogliamo trovare un’alternativa perchè anche se la casa mi è stata dichiarata A ho diverse lesioni e danni da riparare….spero non ci sbattano fuori dall’oggi al domani…