Posted on giovedì 12 maggio 2011
«Somme maturate – ha spiegato De Matteis – dalla primavera dello scorso anno ad oggi, da quando cioè c’è stato il passaggio di consegne tra la Protezione Civile e il Comune, cui a rigor di logica spetterebbe pagare quelle fatture, in quanto proprietario degli appartamenti». L’amministrazione comunale non sta però preoccupandosi del problema, tanto che non è stato neppure applicato il regolamento condominiale per il Progetto Case che disciplina molti aspetti, dal pagamento di un piccolo canone di locazione da parte degli inquilini, fino ad arrivare alle utenze e alla disciplina delle manutenzioni. «Ad oggi – ha detto – se si rompe una tubatura non si sa chi debba intervenire e soprattutto non si sa chi debba pagare l’intervento. E la questione diventerà sempre più grave, perché quegli stabili, con il passare degli anni, necessiteranno sempre più frequentemente di interventi di riparazione. Il sindaco Cialente, invece, che fa? Gira la testa dall’altra parte, fingendo che sia tutto a posto, mentre invece non ha ancora deciso cosa fare di questa enorme proprietà immobiliare, con tutte le conseguenze che ne derivano». Nella conferenza stampa di oggi non sono mancati riferimenti all’assemblea che si è svolta ieri sera all’Aquila e in cui il primo cittadino è tornato ad attaccare il commissario Chiodi, ipotizzando che sia in atto una manovra per bloccare la ricostruzione. «Cialente la smetta di agitare fantasmi – ha concluso De Matteis – se è a conoscenza di qualcosa, faccia nomi e cognomi, altrimenti stia zitto e pensi a dare agli aquilani quelle risposte che attendono da mesi e su cui non ha proferito parola: dalle aree bianche alla sanatoria dei Map, dal cronoprogramma per il centro storico ai sottoservizi. Da parte mia ho intenzione di chiedere a Chiodi di predisporre un decreto che sancisca tempi certi per la presentazione e l’esame dei progetti relativi alla ricostruzione degli edifici E, perché anche su questo fronte va fatta chiarezza, confrontandosi con gli ordini professionali.