Posted on giovedì 22 gennaio 2009
L’economia mondiale sta attraversando una fase di «recessione grave e sincronizzata» e la crisi peserà sulle nuove generazioni. È fosco il quadro tracciato dalla Banca centrale europea nel suo bollettino mensile. L’istituto di Francoforte guidato da Trichet prevede che «l’acuirsi e il diffondersi delle turbolenze dei mercati finanziari freneranno probabilmente la domanda su scala mondiale e nell’area dell’euro per un periodo di tempo prolungato». «Le tensioni nel sistema bancario – si legge – si sono tradotte in un inasprimento dei criteri per la concessione del credito, in un rapido deterioramento del clima di fiducia e in un crollo dei valori azionari».
La Bce invita quindi i governi europei alla prudenza nelle scelte di politica economica contro la crisi: «La situazione economica corrente richiede particolare cautela nell’adottare vaste misure di stimolo fiscale, tenendo conto delle particolari condizioni di bilancio di ciascun Paese». Il settore più colpito dalla recessione e dall’«ulteriore peggioramento della situazione economica internazionale in dicembre» è quello manifatturiero, «dove la produzione cala a ritmo sostenuto». Per quanto riguarda l’inflazione Francoforte prevede che nei prossimi mesi «si dovrebbe ridurre ulteriormente e a metà anno si potrebbe collocare su livelli molto bassi».
«I rischi per la crescita, che nel complesso restano chiaramente orientati al ribasso, sono connessi principalmente alla possibilità di un più forte impatto delle turbolenze finanziarie sull’economia reale, a nuove spinte protezionistiche e a una correzione disordinata degli squilibri mondiali». Dal lato dei consumatori, la Bce «si attende che il calo dei prezzi delle materie prime sostenga il reddito disponibile reale nel prossimo periodo», mentre Eurolandia «dovrebbe beneficiare appieno degli effetti delle misure di politica monetaria annunciate nelle ultime settimane».