Posted on martedì 29 gennaio 2019

200mila abruzzesi vivono una situazione di estremo disagio economico se non di vera povertà. La situazione è nettamente peggiorata a partire dal 2015. Cosa ha fatto la Regione negli ultimi anni? Molto poco.
In Abruzzo c’è una parola che in pochi amano pronunciare: “povertà”. E’ una parola fastidiosa, perché ricorda un passato lontano che si credeva cancellato, perché pensavamo non ci riguardasse più, perché è lo specchio del fallimento di chi ha (male) governato. Ed invece “povertà” è una parola drammaticamente presente nella nostra “società dei consumi”, è presente anche se non si pronuncia, dilaga ed intacca sempre di più il nostro mondo scintillante di pubblicità e fondato sul consumo di massa. Sarà colpa della globalizzazione, dell’Euro malfatto e dell’austerità, dell’indecenza di troppa politica degli ultimi anni, sarà colpa di tante cose, ma il fatto è che la povertà aumenta e dilaga.