Posted on venerdì 27 aprile 2012
Nel mese di marzo la forbice tra l’aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,2%) e il livello d’inflazione (+3,3%), su base annua, tocca una differenza di 2,1 punti percentuali. Si tratta del divario più alto mai registrato dall’agosto del 1995 ad oggi. Le rilevazioni dell’Istat sono impietose. L’aumento tendenziale delle retribuzioni è il più basso dal 1983, anno in cui l’istituto di ricerca iniziò a monitorare questo ambito. In particolare, le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell’1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. “La condizione di reddito dei lavoratori continua a peggiorare e i contratti del lavoro privato si rinnovano con grande difficoltà”, ha spiegato la leader della Cgil Susanna Camusso. (more…)