E’ falsa la favola messa in giro da persone vicine a Cialente secondo la quale mancano i soldi. Sono ben 6 i miliardi di euro disponibili per la ricostruzione dell’Aquila (dei quali 4 di fonte CIPE) e per le infrastrutture. Soldi fermi per vari motivi: per la mancanza e la carenza del Piano di ricostruzione del Comune a guida Cialente, per l’inefficienza e la burocrazia delle strutture commissariali di Chiodi (lo sponsor di Properzi), per le ordinanze confuse e contorte, per i conflitti di competenza….
Risorse che in presenza di una grave crisi economica e dei disastri del post-terremoto sarebbero preziosissime per la creazione di occupazione oltre che per la ricostruzione fisica della città. Ferme le case E, fermo il centro storico, ferme le opere pubbliche, ferme le ferrovie nonostante i 65 milioni di euro disponibili da tre anni. Uno scandalo, 6 miliardi di euro fermi, per l’enorme importo delle somme, per i danni gravi alle popolazioni terremotate e per la beffa ai tanti disoccupati e cassaintegrati ai quali non è data un’importante occasione di lavoro.
Agli aquilani che tra breve andranno a votare il pallino del loro destino: morire cialentisti e chiodiani, o cambiare con Giorgio De Matteis sindaco della ricostruzione. Meditate gente, meditate…