Il direttorio franco-tedesco c’è ancora, ma cura maggiormente gli interessi dei due principali azionisti dell’Europa che non gli interessi comuni. L’impressione è che il motore dell’Europa stia perdendo colpi. La crescita in Germania è improvvisamente ferma e dalla scorsa settimana il rating tripla A della Francia è in bilico; la distinzione tra “commissari” e “commissariati”, all’interno dell’Unione europea, è durata solo pochi giorni. Comunque ieri, nel loro vertice di Parigi, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, senza consultare gli altri partner dell’Unione europea, hanno dettato la loro agenda per un “governo economico” dell’Eurozona.Delle misure abbiamo già detto ieri, ma c’è qualcosa che non quadra. Non quadra il no secco agli Eurobond e al rafforzamento del Fondo europeo di stabilità finanziaria. Gli Eurobond “metterebbero in pericolo i paesi più stabili”, si è giustificato il presidente francese. In realtà è vero il contrario: senza Eurobond l’Italia avrà problemi, e saranno Francia e Germania a comprare il nostro Paese a prezzi di saldi. Del resto un paese privo di politici attenti all’interesse nazionale, come il nostro, merita anche di peggio.
Mentre Sarkozy e Merkel affilavano i coltelli per banchettare con le nostre spoglie, il Dow Jones però scendeva di più dell’1,5 per cento. Se finora i mercati erano rimasti delusi dalla debolezza dei compromessi politici, adesso – spiegano gli analisti di borsa – hanno di fronte anche le conseguenze della crisi sull’economia reale. Le Borse europee ieri sono tornate in rosso perché il pil tedesco è cresciuto solo dello 0,1 per cento nel secondo trimestre dell’anno: Francoforte ha chiuso a meno 0,45, Parigi a meno 0,25, Milano a meno 0,87. Un rallentamento dell’attività era stato messo in conto, ma nessuno si aspettava l’arresto della locomotiva europea. Il periodo di crescita esuberante della Germania è alle spalle e le importazioni hanno superato le esportazioni anche a causa del calo dell’export verso i paesi in difficoltà dell’area euro. Anche la Francia è ferma: zero crescita da aprile a giugno.
All’Europa manca del tutto una strategia di sviluppo. Ma forse per Francia e Germania l’Europa inizia e finisce nei loro confini. Gli altri paesi dell’Unione sono ottimi per lo shopping e tra qualche settimana inizierà la svendita dell’Italia. Al miglior offerente. Intanto alla Camera ed al Senato non si lavora. In Agosto in Italia è tutto fermo, succeda quel che deve succedere.