Posted on mercoledì 15 giugno 2011
Piatto ricco mi ci ficco…L’Ordine degli Ingegneri difende a spada tratta la ricca “torta” della ricostruzione, e se qualcuno prova ad avvicinarsi scattano ricorsi e carte bollate. Oggetto del contendere è il ruolo che le Università dovrebbero giocare come “partner” progettuali dei sindaci del cratere. Un ruolo richiesto a gran voce dagli stessi sindaci, che non dispongono di strutture tecniche sufficienti a gestire la ricostruzione. Gli ingegneri temono le Università e ricorrono al TAR. Oggi la forte reazione dei sindaci: “Se il commissario Gianni Chiodi non prenderà posizione a nostra difesa, dopo i ricorsi al Tar del Consiglio nazionale degli ingegneri contro l’affidamento dei piani di ricostruzione dei Comuni alle università, riconsegneremo le nostre fasce di sindaci”. Queste le parole dei primi cittadini del “cratere” in una conferenza stampa. Presente all’incontro anche il capo della struttura. tecnica di missione, l’architetto Gaetano Fontana, che, però, fa come Ponzio Pilato e non si schiera. “Un atto gravissimo”. Così ha definito il ricorso degli ingegneri Emilio Nusca, rappresentante delle Aree omogenee nonché sindaco di Rocca di Mezzo, che si è fatto portavoce delle istanze dei suoi colleghi. “La molla che ha fatto scattare la collaborazione con gli atenei – ha spiegato – è stata la consapevolezza di poter mettere i loro saperi a disposizione delle nostre comunità”. “L’atteggiamento degli ingegneri nei nostri confronti – ha sbottato Nusca – non trova giustificazioni. Spero che abbiano capito la gravità dell’atto che hanno compiuto. Se disgraziatamente il Tar dovesse concedere la sospensiva, cosa succederà ai nostri centri?”.