Posted on sabato 28 maggio 2011
Gli occhi del mondo scientifico a livello mondiale sono puntati sullo strano processo aquilano. Da oggi in poi, un economista che prevede un rialzo di borsa (e sbaglia in buona fede) sarà processato per le perdite degli investitori? Ed un meteorologo che prevede temporale (e sbaglia in buona fede) sarà processato da chi voleva fare una gita? Ed un medico che prescrive una terapia (e sbaglia in buona fede) sarà processato dal malato? A seguire gli umori di pancia della gente, forse, si farà una effimera carriera politica, ma si rischia di sprofondare tutti nel sonno della ragione che, com’è noto, genera mostri. Ci si fermi finché si è in tempo.
Per mitigare gli effetti devastanti dei terremoti non serve la caccia agli untori. I terremoti sono fenomeni naturali non prevedibili che possono essere mitigati negli effetti. Come? Lo Stato e le Istituzioni locali dovrebbero intervenire – cosa mai fatta all’Aquila – con opportune azioni di prevenzione, informazione ed educazione della società. L’alternativa, del tutto impraticabile, è forse quella di evacuare la popolazione ad ogni sequenza? L’incredibile processo agli scienziati che si sta imbastendo all’Aquila dovrebbe almeno essere l’occasione per chiedersi allora se debba essere l’analisi scientifica a guidare l’azione dello Stato o i nuovi stregoni o le voci di probabili sciagure che da sempre vengono annunciate come imminenti. Ed è pure successo che quando l’evacuazione preventiva è stata fatta, gli esperti sono stati messi sotto accusa per “procurato allarme” (ricordate la Garfagnana?). (more…)