Posted on lunedì 16 maggio 2011
Sanita’, Giostra cavalleresca e sviluppo della Valle Peligna: sono stati questi gli argomenti principali che sono stati trattati nel corso di un incontro tra il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e il parlamentare Maurizio Scelli. Il presidente della Regione ha ribadito che "nella citta’ di Sulmona verra’ realizzato un nuovo ospedale". "Si e’ trattato di un incontro costruttivo – ha detto il presidente Chiodi – nel corso del quale con Scelli abbiamo concordato tutte le urgenze che vanno affrontate per il rilancio della Valle Peligna. A Scelli ho detto che il governo regionale affrontera’ con la dovuta attenzione tutte le questioni della citta’ di Sulmona e del suo comprensorio". In questo senso, una prima risposta del presidente e’ arrivata dalla disponibilita’, concordata con l’assessore alla Cultura, Luigi De Fanis, di aumentare da 25 a 50 mila il contributo in favore della Giostra cavalleresca per l’edizione 2011. Sul fronte dello sviluppo, Gianni Chiodi ha nuovamente fatto cenno ai 20 milioni di euro dei fondi Fas, stanziati dalla Regione Abruzzo per la Valle Peligna, sottolineando ancora una volta di mantenere alta l’attenzione per il territorio del centro Abruzzo e della citta’ di Sulmona. "Il presidente Chiodi – sottolinea Maurizio Scelli – conferma l’impegno assunto nel gennaio 2009 a Sulmona quando garanti’ che avrebbe supplito alla difficolta’ del territorio peligno di avere propri rappresentanti in Regione".
Posted on lunedì 16 maggio 2011
In verità, per mitigare gli effetti devastanti di questi fenomeni naturali, le Istituzioni dovrebbero intervenire con opportune azioni di prevenzione, informazione ed educazione della società. L’alternativa, del tutto impraticabile, è forse quella di evacuare la popolazione ad ogni sequenza? Sarebbe la morte dell’Aquila e di troppe città. Ci si chiede allora se debba essere l’analisi scientifica a guidare l’azione dello Stato o i nuovi stregoni o le voci di probabili sciagure che da sempre vengono annunciate come imminenti. Ed è pure successo che quando l’evacuazione preventiva è stata fatta, gli esperti sono stati messi sotto accusa per “procurato allarme”.
Che fare allora? Come osserva uno scienziato del calibro internazionale di Guido Visconti (vedi precedente articolo) il processo alla Commissione grandi rischi mette in evidenza come sia difficile comunicare le incertezze legate alle previsioni di un evento naturale. Il Principio della Universalità della Scienza garantisce la libertà di ricerca in relazione: 1.all’espressione di idee scientifiche, ipotesi e previsioni; 2.allo sviluppo delle ricerche usando dati, esperimenti e teorie; 3.alla comunicazione al pubblico. L’azione della Magistratura rischia di de-responsabilizzare, per il timore di gravi conseguenze, gli scienziati ed i politici. E’ quanto sta accadendo pure negli ospedali: la paura di incorrere in reati, spinge sempre più i medici a praticare la cosiddetta "medicina difensiva". Meglio non fare nulla, esagerare in esami ed accertamenti, prendere tempo, piuttosto che intervenire e prendersi una denuncia dei parenti.
Posted on lunedì 16 maggio 2011
L’ultimo numero (Agosto 2010) della prestigiosa rivista Nature Geoscience apre con un editoriale dedicato alla vicenda della citazione in giudizio della commissione grandi rischi. La rivista ritiene che l’episodio metta in evidenza ancora una volta come sia difficile comunicare le incertezze legate alle previsioni di un evento naturale. Lo stesso problema si potrebbe presentare con la previsione meteorologica di un evento severo (ad esempio una tromba d’aria) o su fenomeni a più vasta scala quali uragani o ondate di caldo e di freddo.
Il caso dell’Aquila è pero ripreso in modo molto deciso dalla Unione Internazionale di Geodesia e Geofisica (IUGG) che raccoglie centinaia di scienziati al livello internazionale. In un comunicato del 28 giugno di quest’anno la IUGG inizia col richiamare il Principio della Universalità della Scienza che garantisce la libertà di ricerca in relazione a (1) espressioni di idee scientifiche, ipotesi e previsioni, (2) lo sviluppo delle ricerche usando dati, esperimenti e teorie, (3) la comunicazione al pubblico attraverso congressi, pubblicazioni, ecc. Questa libertà non è sempre garantita come è dimostrato dal recente terremoto dell’Aquila (secondo la IUGG).
Il comunicato dice letteralmente che “è scioccante e inaccettabile accusare formalmente un gruppo di scienziati e membri di un comitato governativo (la Commissione grandi rischi) perché hanno fallito la previsione di un fenomeno naturale estremo. Nessuno scienziato, prosegue il comunicato, può essere accusato per avere espresso una opinione scientifica basata sulla conoscenza disponibile, che rimane limitata. Allo stesso tempo i responsabili politici possono sfruttare una conoscenza limitata per i benefici della società. Testualmente il comunicato afferma “ la IUGG condanna inaccettabili interferenze nelle questioni di scienza da parte della politica o della giustizia”.
D’altra parte la IUGG richiama la classe scientifica alle proprie responsabilità per condurre con onesta, integrità e trasparenza le sue ricerche. L’obbligo primario di un ricercatore è quello di migliorare continuamente le conoscenze scientifiche che fra l’altro possono migliorare le capacità predittive per i massimi benefici della società.
Le responsabilità della classe scientifica si intersecano anche in questo caso con quelle dei media. Come rileva un eminente climatologo, Klaus Hasselmann, le responsabilità dei media verso la società sono quelle di supportare il funzionamento della democrazia informando il pubblico di sviluppi non desiderabili. Queste responsabilità spesso sono in contrasto con quelle economiche che sono quelle di rimanere in affari e soddisfare i desideri dei pubblico a volte morbosi.
La storia dell’Aquila e del terremoto nel nostro territorio mette molto bene in evidenza molti di questi aspetti. Da una parte c’è un’azione sproporzionata della magistratura verso la classe scientifica e dall’altra c’è l’insistenza dei media, ma anche di parte della classe politica, di dare voce a indiscrezioni che di scientifico hanno ben poco perché non sono supportate dai rigorosi controlli che devono validare qualunque risultato scientifico. Ci riferiamo ovviamente a presunti metodi di previsione dei terremoti. I documenti che abbiamo citato (ma tutti quelli reperibili in letteratura scientifica) tendono a riaffermare che i terremoti sono imprevedibili: far trasparire verso il grande pubblico che questo non sia vero rischia di creare danni inimmaginabili.
Guido Visconti
Guido Visconti è fisico dell’atmosfera. Dopo la laurea in fisica ha studiato e insegnato all’Università del Maryland, al Massachusetts Institute of Technology, al NCAR (National Center for Atmospheric Research). Dal 1994 è professore ordinario di fisica dell’atmosfera all’Università dell’Aquila.
Nel 2001 ha fondato e poi diretto il Centro di Eccellenza per la Previsione di Eventi Meteorologici Severi (CETEMPS). In passato è risultato principal investigator per diversi progetti della NASA e attualmente è associate investigator per il progetto Venus Express.
Nel 2005 Visconti è stato nominato membro dell’Accademia dei Lincei. Nel 2007 è stato nominato membro del Consiglio Tecnico Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana.