Posted on sabato 23 aprile 2011
I senatori abruzzesi del Pdl scendono in campo per difendere i colleghi deputati che hanno votato contro l’emendamento al processo breve. Nel mirino dei senatori i vergognosi manifesti contro il Pdl affissi a L’Aquila che ritraggono i deputati Carla Castellani, Paola Pelino, Giovanni D’Elce, Sabatino Aracu, Maurizio Scelli, Marcello De Angelis. Il senatore Fabrizio Di Stefano ha definito i manifesti "un’opera di sciacallaggio politico perpetrato nei confronti dei nostri deputati da delinquenti che si sono nascosti dietro l’anonimato" . Di Stefano definisce i manifesti "falsi e vergognosi" oltre ad essere "un vero e proprio attentato verso l’incolumita’ dei parlamentari". "E’ un’istigazione al reato e conseguentemente – ha aggiunto – chiederemo ai nostri deputati di adire per vie legali nei confronti di ignoti". Secondo Di Stefano con i manifesti si vuol far passare "un messaggio falso che istiga alla violenza in una citta’ gia’ provata". "Questo – ha proseguito- e’ frutto di un clima che una certa parte della sinistra ha via via sempre piu’ elevato con un escalation di strumentalizzazioni e di operazioni che sono al di fuori della correttezza istituzionale". Per quanto riguarda il processo breve Di Stefano ha sostenuto che a L’Aquila ci sarebbero ricadute solo per il reato di disastro colposo che "oggi prevede una prescrizione di dodici anni e sei mesi mentre con l’entrata in vigore del provvedimento passerebbe a undici anni e otto mesi". "E ‘ auspicabile – ha sottolineato – che la verita’ e i colpevoli vengano individuati subito e non che si aspetti dodici anni. Il senatore Filippo Piccone ha ribadito che il processo breve ‘avra’ una ricaduta solo di qualche mese. "Mi auguro – ha aggiunto – che gli aquilani non dovranno aspettare il 2020 per vedere in manette, se ci sono, i colpevoli dei reati contestati’. Anche Piccone parla di strumentalizzazioni e di "un clima in Italia che comincia a diventare pesante. A Roma alcuni parlamentari cominciano a subire qualche minaccia. Nel ’92 – ’93 e’ successa piu’ o meno la la stessa cosa e la classe politica non ha colto bene quello che stava accadendo nel paese. Ho l’impressione che si alimenti questo tipo di attivita’ ".