Posted on sabato 12 marzo 2011
Il Cialente teatrale continua a fare il sindaco, a partecipare alle giunte, pur essendo dimissionario. E’ chiaro che le sue dimissioni non sono una cosa seria e servono solo a "redimere" qualche consigliere sotto "ricatto" di nuove elezioni. Per il Comune si prospetta un’ipotesi politica: il pasticcio, le larghe intese, il volemose bene (a chiacchiere). Patti e alleanze ibride, governi in salsa puzzolente di qualche pidiellino stampellista, imbrogli indigesti: questa è la via del declino, ormai evidente, della politica aquilana. L’Aquila ha una classe politica impresentabile, fatta di personalismi e meschinerie, gettonisti e voltagabbana, con poche eccezioni. Non esiste il senso del bene pubblico, neanche tra le macerie della città distrutta. I sostenitori di Cialente lo sostengono come la corda con l’impiccato, il sindaco non è migliore dei suoi sostenitori, il PD è fatto di cento partiti. In questo marasma Cialente pescherà ancora una giunta ed una maggioranza rimediata, e nessuno crede più al bene per L’Aquila, ovvero a Cialente a casa e commissario. Amen.