In molti cantieri B e C si sta menando il can per l’aia. Imprese e progettisti hanno fatto il pieno di lavori, e spesso non riescono a portarli avanti. In molti condomini ponteggiati i lavori sono fermi da mesi, ed ecco che si approssimano le revoche. Occorre prestare la massima attenzione alle scadenze previste dalle ordinanze. La struttura gestione emergenza (Sge) invita tutti i titolari di case con esito B e C, che hanno ottenuto il contributo definitivo, a tenere ben presente il termine di scadenza dei lavori di ristrutturazione, rispettivamente di 6 mesi per le case B e 7 mesi per gli immobili classificati C. Termine che decorre dalla data di comunicazione o di pubblicazione del medesimo contributo definitivo e oltre il quale si perde ogni forma di assistenza (ospitalita’ alberghiera e contributo di autonoma sistemazione). A meno che il direttore dei lavori non chieda e ottenga una proroga, motivata e documentata, dai Comuni sui cui territori ricade l’immobile da ristrutturare, affinche’ lo stesso possa tornare alla piena agibilita’. Occorre pressare i direttori dei lavori e le imprese affinche’ completino i lavori nei tempi prescritti ed occorre prestare attenzione alle clausole contrattuali (indennizzi da parte delle imprese stesse in caso di ritardi, risarcimento danni in caso di inadempimenti o ritardi di chi fa i lavori). La revoca dei benefici, ovviamente, colpirebbe i cittadini, oltre che le imprese, ma all’Aquila troppi furbi hanno fatto incetta di lavori che non possono smaltire e le ordinanze governative non lasciano scelta. La Sge ricorda che la data di comunicazione della conclusione delle opere da parte del direttore dei lavori coincide con il ripristino dell’agibilita’ sismica, con la conseguente cessazione dell’assistenza alberghiera (dopo 15 giorni) e del contributo di autonoma sistemazione, dopo 45 giorni.