Posted on sabato 8 maggio 2010
La migliore pubblicità a Draquila? L’ha fatta il ministro della Cultura, Sandro Bondi, che ha «declinato» l’invito a partecipare al prossimo festival di Cannes, esprimendo attraverso una nota «rincrescimento e sconcerto per la partecipazione di una pellicola di propaganda, Draquila, che offende la verità e l’intero popolo italiano». Il film della Guzzanti è, in verità, molto sommario e modesto; anche come satira lascia a desiderare e non riesce proprio a far ridere sul post-terremoto. Ma quella del ministro della Cultura è una posizione sbagliata che farà solo pubblicità alla pellicola. Intanto anche altri ministri hanno annunciato querele nei confronti della Guzzanti, per danni all’immagine dell’Italia e della Protezione civile. Com’era prevedibile, la posizione di Bondi ha scatenato la sinistra. Insorge l’Idv: «Berlusconi e il suo governo mostrano sempre più insofferenza verso la satira e la libertà di espressione critica: è il tipico atteggiamento dei regimi totalitari» spiega il partito di Di Pietro. Per Jack Lang ex-ministro della cultura francese ed attuale "emissario speciale" del presidente Nicolas Sarkozy la decisione di Bondi di non andare a Cannes è sintomo di una «strana concezione della libertà». Dal nostro punto di vista lo pseudo documentario della Guzzanti non farà bene all’Aquila, ma produrrà solo polemiche a non finire, spostando l’attenzione dai problemi reali della città: la mancanza di lavoro, la ricostruzione, che non decolla, la zona franca che non arriva, il Comune e la Regione incapaci ed il rilancio economico che non si vede.