Si difende il direttore del Convitto Nazionale. “Tutti gli organismi istituzionali non hanno fatto altro che rassicurare. Ricordiamo che per giorni gli organi di stampa hanno scritto ‘non facciamo allarmismi’, riportando fonti istituzionali che avevano la responsabilità”. Così l’avvocato Paolo Guidobaldi, difensore del rettore del Convitto Nazionale, Livio Bearzi. La linea difensiva del direttore del Convitto è chiara ed insieme ovvia: la Commissione grandi rischi ci aveva rassicurati e quindi non ritenemmo opportuno evacuare l’edificio dopo le scosse premonitrici. Bearzi, raggiunto da un avviso di garanzia al pari del dirigente della Provincia dell’Aquila, Vincenzo Mazzotta, è accusato di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose. L’avvocato Guidobaldi, dopo l’interrogatorio del rettore del Convitto Nazionale effettuato dal sostituto procuratore Picuti, ha spiegato le ragioni della difesa come un fiume in piena. Guidobaldi ha ricordato che “ci si comporta e si agisce in questi casi secondo le ordinanze comunali perché il Convitto nazionale non è una residenza universitaria ma è una scuola superiore”.