Qualcosa inizia a muoversi per facilitare il rientro degli aquilani nella case. Parliamo degli immobili B, ovvero di quelli agibili dopo lavori leggeri (per lo più si tratta di limitate cadute di calcinacci). Finalmente Bertolaso ha capito che senza un’ordinanza sugli immobili B, migliaia di aquilani non saprebbero dove passare l’inverno, dato che le CASE (ovvero i prefabbricati) non saranno sufficienti ad ospitare tutti gli sfollati. Bertolaso ha quindi comunicato i contenuti di una propria ordinanza – che tuttavia ancora non c’è – relativa alla procedura di riparazione per gli immobili B.
La disposizione ammetterebbe – il condizionale è d’obbligo – che i proprietari delle case danneggiate possano presentare in Comune una perizia giurata che certifichi i danni subiti dalla propria abitazione. Questa, redatta da un tecnico, sara’ sottoposta al sindaco che, in qualita’ di commissario territoriale, eroghera’ direttamente e per stati di avanzamento le somme dei lavori alle imprese esecutrici. Una semplice domanda. Il decreto fissa dei limiti molto bassi per la spesa sulle riparazioni leggere (si parla di 10mila euro per appartamento). E la differenza tra l’importo dei lavori determinato dalla perizia ed il contributo, chi la paga? Per mettere a posto piccole scollature sugli intonaci serve la perizia asseverata, la carta bollata e le procedure della maledetta burocrazia italiana? Ma siamo seri per cortesia…