"E’ incredibile. Di Pietro grida in piazza tutti i giorni contro Berlusconi e poi si trasforma con le sue scelte in un suo alleato. Di fronte alla possibilita’ concreta di costruire una larga coalizione in grado di battere la destra alle regionali di novembre in Abruzzo, risponde di no, rinunciando a vincere solo per guadagnare qualche punto percentuale per il suo partito, con la candidatura di bandiera di un proprio esponente". A prendere posizione e’ il vice segretario nazionale le Pd, Dario Franceschini. "Il Partito democratico abruzzese – prosegue – ha dato da tempo la propria disponibilita’ a concorrere a candidature di alto profilo, utili a costruire una coalizione ampia in grado di vincere, anche rinunciando ad esprimerne come partito. Di Pietro ci risponde: o il mio candidato o niente. Un calcolo tutto di convenienza nazionale per il proprio partito, che . rileva Franceschini – nulla ha a che fare con i problemi o con la gente dell’Abruzzo. Non c’e’ che dire – conclude – un bel regalo a Berlusconi"